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Alzheimer, petizione per chiedere fondi al Governo

Neurologia Redazione DottNet | 26/10/2018 15:49

La campagna lanciata dalla Federazione pazienti: i fondi sono da destinare al Piano Nazionale Demenze

Individuare dei fondi da destinare affinché il Piano Nazionale Demenze, approvato nel 2014, possa concretizzarsi in interventi che aiutino concretamente malati e famiglie ad affrontare le difficoltà di ogni giorno.  È quanto chiede al governo, e in particolare al Ministro della Salute Giulia Grillo la Federazione Alzheimer Italia che proprio per questo ha lanciato una petizione su Change.org (https://bit.ly/2PiFklj) che in questo momento sta per toccare quota 77 mila firme, con l'obiettivo di arrivare a 150 mila entro l'8 novembre. L'Italia è dotata di un Piano Nazionale Demenze che traccia le linee di indirizzo per promuovere e migliorare la qualità e l'appropriatezza degli interventi, in base ai bisogni specifici, gli aspetti terapeutici e l'accompagnamento dei malati e dei loro familiari lungo l'intero percorso di cura. Ma al momento questo Piano non è stato ancora finanziato.

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Al Ministro Grillo, si legge in una nota della Federazione, è stato inviato un appello in via privata lo scorso 20 settembre, alla vigilia della XXV Giornata Mondiale Alzheimer, chiedendole di impegnarsi con un gesto concreto in nome dei diritti di 1.241.000 malati che si contano in Italia e delle loro famiglie, costrette tuttora nella gestione solitaria di una malattia devastante, aggravata da scarsi servizi e dallo stigma sociale. Alla petizione su Change.org si accompagna anche la diffusione del video appello diretto al Ministro Grillo da parte di Kate Swaffer, Presidente di DAI (Dementia Alliance International), l'associazione mondiale dei malati, paziente che da allora gira il mondo per dire a tutti "Guarda la persona, non la demenza". All'appello di Kate e della Federazione Alzheimer si è unito l'assessore alle Politiche sociali, salute e diritti del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, sottolineando la necessità di porre in primo piano le esigenze delle persone con demenza per trovare soluzioni efficaci.

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